Stimson report on wildlife crime is featured in Formiche (Italy)

Le unità di intelligence e le forze antiterrorismo del mondo
intero dovranno presto preoccuparsi di salvare la vita degli animali in
via d’estinzione, oltre che degli uomini? Sembra proprio di sì: a circa
un mese dalla conferenza di Londra sul commercio illegale di animali
selvatici, prevista per febbraio, si moltiplicano i rapporti che
indicano come bracconaggio e caccia grossa siano sempre più utilizzati
da cellule fondamentaliste e gruppi guerriglieri come fonte di
finanziamento.

Il giro d’affari potenziale è enorme: secondo un rapporto dello Stimson Centre di Washington, l’industria
del bracconaggio muove ogni anno 19 miliardi di dollari, su rotte che
toccano l’Occidente, l’Africa e l’Asia orientale, grazie a una domanda
proveniente soprattutto dalla Cina
, dove corni di rinoceronte e
avorio d’elefante sono usati a scopi medicinali ma anche ornamentali.
Nessuna meraviglia,  dunque, che su questo business si siano lanciati gruppi come gli integralisti islamici somali di al-Shabaab, o i miliziani janjaweed attivi nel conflitto del Darfur e quelli che compongono il Lord Resistance Army del signore della guerra ugandese Joseph Kony.

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